Ciao…ciao e ancora ciao ragazzuoli,
e si, veramente “senza parole”. Oggi ci tocca usare le parole di Vasco per descrivervi la bellezza, la maesta´, l’eleganza, la compostezza, la pace, la forza che ci ha riservato la visita al complesso palaziale granadino. Giusto per darvi una breve nota storica, si tratta di una sorta di citta´ dentro la citta´di Granada, dove alloggiavano sia i “nasir” dell’epoca sia gente comune.
Prima della visita pero´, il destino ha voluto che rincontrassimo la maestrina tedesca col suo bel cane durante la lunga (e ripida…mizzica) salita che porta all’entrata principale del complesso “nasride” (granadino). Almeno dopo tanta fatica abbiamo potuto intrattenerci con la simpatica tedesca alla quale abbiamo raccontato le nostre vicende notturne di Granada…..ah, giusto, la notte precedente abbiamo praticamente girato per tutta Granada cambiando almeno 6/7 locali diversi dalla “churreria”, al bar di pesce fritto, passando per i vari pubs, locali di flamenco, e infine in un disco pub pieno di picciotte americane.
Riprendendo il discorso della maestrina, inutile dire che il nostro buon samaritano non solo aveva riconosciuto la ragazza da lontano (circa 2-3 km di distanza con una leggera nebbiolina mattutina…veramente una volpe!), ma anche in tutta la chiacchierata ha mostrato una certa simpatia per la maestra mostrando il suo sorriso “tipico” a 15000 denti.. per poi passare la palla al buon siculo Luigi che ha… rimarra’ un segreto fino al prossimo post!
Vabbe` tutti i commenti sulla ragazza dopo la chiacchierata verranno tenuti chiusi nella cassaforte dei segreti dei viadanti andalusi…”che siamo noi” (citazione di Toto´, Peppino e la Malafemmina per il buon Claudio).
Tornando alla visita della Alhambra, il gioiello piu´ prezioso del sito è
palacios nazaries (la residenza del regnante di turno). Beh che dire…e`un luogo veramente magico…lo vedrete dalle foto…sembra veramente di essere in una nazione araba. E` veramente difficile trovare delle parole…per chi ne volesse vi consigliamo il libro di Washington Irving, lo scrittore che ha salvato la Alhambra dalle rovine grazie ai suoi racconti.
La visita e` poi continuata per l’Alcazaba, la fortezza dell’Alhambra, e infine per i giardini Generalife, la resindenza di campagna del nasir.
La cosa poco carica del sito e` ci hanno chiesto di visionare il biglietto
almeno 20-30 volte, e che la visita al palacios nazaries avesse un time-frame prestabilito….vabbe` che e` bello…però…ci sembra un pò troppo…almeno allargare le maglie dei controlli sarebbe meglio!!!
Comunque, dopo la visita, il nostro Fra aveva deciso di comprare un blocca tasti per la chitarra in uno dei diversi costruttori di chitarra artigianale sotto la nostra residenza granadina….dopo aver notato l’elevato costo di tale oggetto (50 euri)…abbiamo deciso che era meglio riversare la nostra voglia di shopping verso un kebab :-)!!! Il kebbabbaro era un tipo simpatico, egiziano, il quale odiava la spagna perchè piena di arabi (e lui venendo dall’egitto ne era ormai saturo) e i granadini in generale perchè troppo chiassosi. Invece lui amava l’Italia perchè diceva “elegante”…diciamo che il ragazzo ha buon gusto!!!
Infine siamo entrati nella nostra ormai seconda casa di Granada…l’internet point, anche questo gestito da arabi. Ormai anche qui ci accolgono allegramente quando entriamo, tanto che la signora marocchina si ricorda che a noi la porta aperta nella stanza non ci garba perchè sentiamo freddo.
Vabbè anche per oggi ve l’abbiamo raccontata…domani è il nostro ultimo giorno qui…e sinceramente ci dispiace veramente…ormai granada stava diventando nostra!!! Adios